Capire fino a che punto spingersi per la libertà del proprio popolo non è altrettanto semplice da valutare. L’8 settembre 1943 l’Italia si arrendeva agli alleati e usciva dal conflitto. una serie di fraintendimenti e la volontà su- prema di salvaguardare la famiglia reale, allora simbolo della patria, ha la- sciato i reparti militari senza disposizioni chiare. i tedeschi non erano certo disposti a tornarsene a casa, anzi, vedevano la penisola italiana come una zona cuscinetto fra gli alleati e la Germania capire cosa fare in quei convulsi giorni di settembre non era certo facile; il duce, che ai più era stato indicato quale guida suprema sin dall’infanzia, era ora prigioniero, il nemico ora era l’amico e l’alleato di ieri il nemico invasore.
Molti giovani, stanchi della guerra tornarono a casa ovunque essa fosse stata; altri raggiunsero la fazione in armi che, a loro giudizio, ritennero fosse la parte giusta. al nord i fedelissimi del fascismo e dei princìpi che, per 20 an- ni, erano stati inculcati alle giovani generazioni; al sud chi, fedele al Governo legittimo e al re, decise di continuare la lotta a fianco degli alleati. avrebbero potuto anche non combattere e la guerra sarebbe stata vinta ugualmente, quindi perché schierarsi con le armi in pugno?
La risposta è semplice: solo per la patria. combattere per accelerare e agevolare la liberazione di quell’Italia per la quale i loro padri e prima ancora, i loro nonni avevano combattuto cacciando le potenze straniere dallo stivale; ora, benché ci fossero migliaia di soldati alleati decisi a cacciare i tedeschi, questi ragazzi capirono che ci dovevano essere anche degli italiani. al sud si costituirono le Forze armate cobelligeranti, che supportarono le forze alleate nella liberazione dell’Italia, costituendo poi il nerbo su cui si ricostituì quello che oggi è l’esercito italiano. tra quei giovani che scelsero di servire la patria c’era anche un giovane ufficiale, Luigi poli, che in seguito raggiunse il vertice dell’esercito diventandone capo di stato Maggiore. il suo impegno per la Liberazione dell’Italia non si è risolto con la conclusione degli eventi bellici, ma è proseguita con un impegno nel diffondere la cultura degli eventi afferenti la campagna d’Italia di cui si fece partecipe l’esercito cobelligerante. traendo spunto dai saggi del Generale poli, questo volume intende riportare alla luce alcuni fatti d’arme di cui si fecero protagonisti quei giovani che decisero di combattere solo per la Patria.