L’Italia e la Seconda Guerra Mondiale

Il 1 settembre 1939 la Germania invade la Polonia ingenerando di fatto la seconda guerra mondiale; infatti Francia e Gran Bretagna intervengono a fianco dei polacchi.

L’Italia non entra immediatamente nel conflitto. Da un lato Gran Bretagna e Francia hanno avvallato le sanzioni economiche contro l’Italia mentre la Germania è un alleato ingombrante.

Nel giugno del 1940 l’Italia vista la strepitosa vittoria tedesca sul fronte occidentale si allea con la Germania ed entra nella seconda guerra mondiale certa che il conflitto sarà breve e non bisogna perdere l’occasione di sedere al tavolo delle trattative.

11-12-1941 – Il Duce parla dal balcone di palazzo Venezia – Dichiarazione di guerra agli Stati Uniti

Germania, Italia e Giappone danno vita all’alleanza chiamata Asse Roma-Berlino-Tokio.

I fronti di guerra sono dapprima sulle Alpi, poi in Libia, in Africa Orientale Italiana, sui mari e nel cielo. Mussolini dichiara la guerra parallela e le operazioni si spostano anche in Jugoslavia, Grecia e Albania.

Nel 1941 la Gran Bretagna passa all’offensiva in Africa, sottrae all’Italia i possedimenti in Africa Orientale e occupando parte della Libia.

Con l’aiuto dei tedeschi sul fronte jugoslavo e greco si arriva in breve alla vittoria e tutti i Balcani cadono sotto il controllo delle potenze del’Asse.

Nel 1941 in Libia, giunge in soccorso degli italiani il Generale Rommel al comando dell’AfrikaKorps e in breve i britannici sono sulla difensiva.

In aiuto dei tedeschi l’Italia invia il Corpo di Spedizione Italiano in Russia (CSIR) a partecipare all’invasione dell’Unione Sovietica.

Nel mediterraneo la flotta italiana con alterne vicende si scontra con la Royal Navy. L’isola di Malta, una potente base navale britannica, viene attaccata dal cielo e dal mare ma non verrà mai conquistata, diventando un costante problema per i rifornimenti da spedire in Africa.

Sino al 1942 sembra che la guerra volga dalla parte dell’Asse ma in breve due rovesci militari segnano l’inesorabile inizio della fine. La battaglia di El Alamein vede la sconfitta degli italo tedeschi in Libia, mentre a Stalingrado i sovietici mettono in rotta tedeschi e di conseguenza l’Armata italiana in Russia (ARMIR).

Gli Alleati in breve riconquistano la Libia e la Tunisia e si apprestano ad attaccare il territorio metropolitano italiano. Mussolini garantisce “li fermeremo sul bagnasciuga” frase concitata e sintatticamente scorretta che traspariva una certa rassegnazione alla situazione contingente.

Il 10 luglio1943 gli Alleati, con schieramento aeronavale superiore a quello dello sbarco in Normandia, attaccano la Sicilia.

Le forze italiane sull’isola sono esigue, supportate da unità tedesche. Dopo alcuni giorni di resistenza la linea difensiva italiana cede ma grazie ad un’abile azione di retroguardia il grosso delle forze dell’asse riesce a ritirarsi in Calabria.

La conquista della Sicilia mette in moto un terremoto politico in seno al Governo italiano. Si pensa ad una exit strategy dalla guerra.

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